Una stalla, un bimbo appena nato in una mangiatoia riscaldato dal fiato delle bestie, fuori sotto un cielo stellato i pastori che riposano…quante volte avete visto questa raffigurazione, quante volte con i bambini siete andati a caccia di legnetti secchi per costruire la capanna e avete creato piccoli fiumiciattoli con la carta argentata, quante volte avete presenziato orgogliosi alla recita di Natale dove il piccolo di famiglia era uno dei pastorelli? A volte non ci pensiamo ma alcune figure, alcuni mestieri, fanno parte dei nostri ricordi fin dall’infanzia. Non si sà con certezza in quale punto preciso della storia delle nostre montagne si è iniziato a spostare greggi e mandrie in quota, nei pascoli più alti. Oggi il lavoro del pastore è sempre più raro. E’ un mestiere duro, fatto di sacrifici, di lunghe ore in solitudine, di giornate di sole ma anche di burrasca, pioggia, freddo. Questo infuso è un piccolo omaggio ad un mestiere antico che per una ragione o per l’altra stà lentamente svanendo. Molte delle erbe che lo compongono si trovano comunemente nei pascoli in primavera e si raccoglievano per cucinare e per curare piccoli disturbi quando la medicina era quella popolare legata alla terra. E’ profumato e delicato, ottimo da bere al mattino per iniziare la giornata con il piede giusto….

INGREDIENTI: foglie di ortica, achillea, radice di artemisia, verbena odorosa, foglie di ribes nero, foglie di betulla, tè d’avena verde, foglie di tarassaco, erba di grano saraceno, rose, issopo, calendula, atreplice degli orti, borsa del pastore, margherite

DOSAGGIO: un cucchiaino per tazza, 8 minuti d’infusione in acqua ad 80 °C.

grammatura

50g, 100g