Meno conosciuto rispetto all’Aneto in foglia, è in realtà il seme della stessa pianta. E’ di grande impiego nella cucina del Nord Europa ed i due prodotti si usano spesso per le stesse ricette. Diciamo che se fate lo Tzazichi Greco o l’insalata di patate Svedese utilizzerete le foglie…mentre se preparate un bel pesce al cartoccio risultano decisamente più comodi i semi…

ANETHUM GRAVEOLENS: Appartenente alla famiglia delle Apiaceae è un’erba annuale, ombrellifera, alta oltre un metro e con foglioline piccole e sottili che ricordano il finocchio, con cui spesso viene confusa. Di non certa origine, troviamo le prime tracce storiche legate a questa pianta nel 3000 a.c. in Mesopotamia. Conosciuta da Greci e Romani che ne diffusero l’utilizzo fin in Britannia, loro colonia, è invece poco diffusa nella nostra cucina e solo negli ultimi anni si è cominciato a ritrovarla nei testi di cucina…Ha proprietà digestive, aiuta a combattere aerofagia e meteorismo e spesso si usa una tisana di semi di aneto per calmare vomito e singhiozzo nei bambini. In epoca Medioevale invece si pensava difendesse dai malefici…ma questa e’ un’altra storia…

PER INIZIARE AD UTILIZZARLI: Prime sperimentazioni con i semi di Aneto? Bene, procuratevi un bel pesce, magari un’orata o un dentice…fatelo pulire dal vostro pescivendolo onde evitare di sembrare Jack lo Squartatore alla fine della preparazione del pranzo…arrivati a casa sciacquatelo bene sotto l’acqua fredda, asciugatelo con un panno pulito e mettete nel ventre i semi d’Aneto, fette di pomodoro ben maturo, una macinata di pepe, meglio se bianco ed una grattatina di scorza di limone. A vostro gusto potete mettere anche uno spicchio d’aglio appena schiacciato che poi eliminerete…io metto l’aglio anche nel caffè fra un po’ quindi non faccio molto testo! Poi un filo d’olio buono, avvolgete il pesce nella carta alluminio, pirofila e via in forno…facilissimo!

grammatura

50g, 100g